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COMMENTO AL POST DEL DOTT. A.PELLAI

Ciao a tutti,

mi sono imbattuta in un post di un collega che stimo molto e mi sono resa conto che ha scatenato molte reazioni contrastanti. Ho letto il post con attenzione e ho letto buona parte dei relativi commenti e vorrei aggiungere un paio di pensieri che mi sono venuti in mente.

1. Da quando dire “ti voglio bene” vale meno di “ti amo”? Leggendo soprattutto i commenti al post ho avuto l’impressione che per molti sia così e non sia quindi più sufficiente dire di voler bene ai propri figli. Bisogna a tutti i costi dimostrare e spiegare la grandezza del proprio sentimento e quindi servono parole più grandi, più forti o più incisive….non so. Qualcuno ci teneva a dire che è innamorato dei suoi figli. Ma forse non si considera che non si tratta di una differenza di grandezza o di peso tra i termini “ti voglio bene” e “ti amo” ma solo di accezioni diverse. Sul dizionario Treccani “ti voglio bene” significa: “volere bene a qualcuno, essergli affezionato, avere affetto, amore per lui, propriamente augurare il suo bene”. E “amore” significa: sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia e sentimento che attrae e unisce due persone e che può assumere forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste, in misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il desiderio del rapporto sessuale è dominante, con carattere di passione; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo. Notate la differenza tra le due espressioni. L’espressione “ti amo” comprende quindi significati diversi. Sono sicura che le persone che hanno scritto a favore dell’utilizzo di questa espressione abbiano in mente la prima parte della definizione che ho riportato ma qualcuno si è chiesto invece che significato possono dare i bambini? Siete tutti così sicuri che un bambino sappia comprendere la differenza, abbia già questa consapevolezza e la capacità di discriminare il tipo di amore che riceve? Secondo voi i bambini nascono già con queste capacità o forse le apprendono attraverso l’educazione e l’esempio? Se non nascono già con questa capacità innata da chi possono apprenderla? E se gli adulti di riferimento danno messaggi diversi, confusi e contradditori come fanno i bambini ad apprendere quale è la differenza?

2. Arrivo quindi al secondo pensiero che ho fatto leggendo, ovvero il punto di vista. Le persone che hanno criticato il post del dott. Pellai da quale punto di vista hanno scritto i loro commenti. Per quel che ho potuto leggere, salvo qualche raro caso, il punto di vista era il proprio. Quasi tutti sostenevano di amare e baciare i propri figli senza mettere nessun tipo di malizia o morbosità in quel che fanno. Sono assolutamente convinta della buona fede di queste persone e del fatto che non ci sia alcun intento di tipo sessuale nei loro gesti ma temo che sia sbagliato il punto di vista. L’intento dell’articolo era di indurre le persone a osservare determinate espressioni dal punto di vista di un bambino (o almeno io l’ho inteso così) e non di giudicare i comportamenti dei genitori. Insomma se si dà per scontato che la maggior parte dei genitori che adottano certi comportamenti con i loro figli, lo fanno solo per puro affetto materno o paterno non si può dare altrettanto per scontato che i figli sappiano interpretare nella maniera corretta questi gesti per il semplice fatto che la capacità di riconoscere e discriminare tipi di amore diverso la apprendono nel corso dello sviluppo. Significa quindi che per diverso tempo certi gesti potrebbero creare confusione, disagio, incomprensione nei bambini.

Lo so che adesso starete tutti pensando: “ma va là, che esagerazione, mio figlio/a lo sa benissimo che non c’è niente di male se lo bacio e non c’è nessun problema anzi è felice!” Sono contenta per voi e vi auguro che sia effettivamente così ma vi posso dire anche che i bambini, in contesti diversi e con persone diverse, possono esprimere idee ben lontane da quello che un genitore si aspetterebbe. per questo motivo vi invito a non rimanere trincerati nel vostro punto di vista e considerare altre possibilità o almeno avere un dubbio e interrogarsi.

A presto con un nuovo argomento e RESTATE CONNESSI!!!

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